Πώς γίνονται τα online μαθήματα ιταλικών;

Τα online μαθήματα ιταλικών γίνονται με βιντεοκλήση, έτσι ακούμε και βλέπουμε ο ένας τον άλλον ζωντανά. Δείτε περισσότερα στο παρακάτω βίντεο.



Δείτε το στην πράξη!
Για να δοκιμάσετε δωρεάν ένα online μάθημα κάντε κλικ εδώ.

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Ιταλικά για τον Eros Ramazzotti

Σας γράφω για να μοιραστώ μαζί σας την δική μου εμπειρία στην εκμάθηση της ιταλικής γλώσσας, την οποία δεν γνωρίζω καλά αλλά βρίσκομαι σε καλό δρόμο!
Ο δικός μου στόχος ήταν ο Eros Ramazzotti!!! Ηθελα αφ' ενός να μπορώ να καταλαβαίνω τους στίχους από τα τραγούδια του κι αφ' ετέρου να μπορέσω να του μιλήσω όταν τον συναντήσω. Το πρώτο το κατάφερα. Το δεύτερο....ε! το κατάφερα μια φορά και τώρα πάω για τη δεύτερη!!! Παράλληλα μπορώ και διαχειρίζομαι το (unofficial) Fanclub του στην Ελλάδα. Καλή επιτυχία και σε σας που θα ασχοληθείτε, όποιος κι αν είναι ο στόχος σας!
Σοφία Νταουντάκη

By Ricardo Pastor from Alicante, España (Eros Ramazzotti)
[CC-BY-2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)],
via Wikimedia Commons

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Cosa significa "a questa parte"?

L'espressione "a questa parte" viene usata, comunemente e correttamente, per indicare il trascorrere di un certo lasso di tempo, in correlazione con un primo elemento preceduto dalla preposizione "da": "Da un anno a questa parte".

Per esempio:
Da un anno a questa parte il numero degli interessati è salito...

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Θέλω να διαβάζω περισσότερο αλλά δεν προλαβαίνω! Τί να κάνω;

Ο καθένας μας έχει τον δικό του, προσωπικό τρόπο με τον οποίο διαβάζει και μαθαίνει. Σε μερικούς δεν αρέσει η μελέτη στο σπίτι και μαθαίνουν καλύτερα κατά την διάρκεια του μαθήματος. Άλλοι προτιμούν να αφιερώσουν αρκετές ώρες μελέτης και εξάσκησης. Πολλοί θέλουν να διαβάζουν και στο σπίτι αλλά δεν είναι εύκολο να βρουν χρόνο. Το "αν θέλεις βρίσκεις χρόνο" και "είναι θέμα οργάνωσης" έχει μια δόση αλήθειας, και πάλι, όμως, δεν είναι καθόλου εύκολο να εφαρμοστεί στην πράξη. Τι κάνουμε, λοιπόν;

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Buona Befana!

Buona Befana!

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La Befana: italian tradition

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La storia della Befana

La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte
col cappello alla romana viva viva la Befana!

La Befana, (termine che è corruzione di Epifania, cioè manifestazione) è nell’immaginario collettivo un mitico personaggio con l’aspetto da vecchia che porta doni ai bambini buoni la notte tra il 5 e il 6 gennaio. La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi.

L’iconografia è fissa: un gonnellone scuro ed ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate. Si rifà al suo aspetto la filastrocca (la Befanata) che viene recitata in suo onore: La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte col cappello alla romana viva viva la Befana!

Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavalcioni di una scopa, sotto il peso di un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle (sul cui fondo non manca mai anche una buona dose di cenere e carbone), passa sopra i tetti e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese dai bambini. Questi, da parte loro, preparano per la buona vecchia, in un piatto, un mandarino o un’arancia e un bicchiere di vino. Il mattino successivo insieme ai regali troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto.

Nella società contadina e preindustriale, salvo rari casi, i doni consistevano in caramelle, dolcetti, noci e mandarini, insieme a dosi più o meno consistenti (a insindacabile giudizio della Befana) di cenere e carbone, come punizione delle inevitabili marachelle dell’anno. La Befana, tradizione tipicamente italiana, non ancora soppiantata dalla figura “straniera” di Babbo Natale, rappresentava anche l’occasione per integrare il magro bilancio familiare di molti che, indossati i panni della Vecchia, quella notte tra il 5 e il 6 gennaio, passavano di casa in casa ricevendo doni, perlopiù in natura, in cambio di un augurio e di un sorriso.

Oggi, se si indossano gli abiti della Befana, lo si fa per rimpossessarsi del suo ruolo; dispensatrice di regali e di piccole ramanzine per gli inevitabili capricci di tutti. Dopo un periodo in cui era stata relegata nel dimenticatoio, ora la Befana sta vivendo una seconda giovinezza, legata alla riscoperta e alla valorizzazione delle antiche radici e della più autentica identità culturale.

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La famiglia della Befana

Ogni casa, si sa, è la casa di una famiglia. Ed anche la nostra vecchia Befana aveva una sua famiglia. Nessuno in realtà ne sapeva niente, ma tutti dicevano di conoscere anche i più piccoli dettagli sui parenti della Befana. Tutti dicevano che la sua era una famiglia, a dire il vero, molto strana e bizzarra.

Il termine “Befana” deriva dal greco “Epifania” che significa “apparizione, manifestazione”.

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